13. UNO SGUARDO RICCO DI AMORE.

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la saldezza del legame che deve avvincere a Te.
Tu, piccolissimo eroe divino, sei venuto a patire
per me, a nascere e crescere, modello di santità
e di martirio, docile, di offerta sacralissima,

santa di sapienza e di umanità infinita, esempio
di giustizia, di liberazione e di libertà per me.
Hai amato tanto e hai avuto pietà della condizione
sulla terra: l’essere non è stato più angelo del Cielo,

ma inorgoglito, disobbediente ha pensato di vivere
senza Dio, di sentirsi al di sopra di Dio, di poterlo scavalcare,
scalzare, sentirsi da creato Creatore, capace
di costruirsi da solo il futuro, affidandosi alle sue

sole forze, è caduto nel male, nel peccato di
superbia, di incredulità, di negazione, destinato
così alla morte spirituale eterna. Tu Gesù sei
venuto a riscattare la colpa, a te addossando

il mortal destino per solidarietà e volontariamente,
per vincere il male più grande la stessa morte
con la resurrezione. Tu solo hai potuto patire
per tutti, per tutti salvare a risorgere come Te.

Ci hai divinizzati, riportati al Padre Onnipotente,
per cui ognuno battezzato, confessato, comunicato
ogni giorno con la comunione istituita per noi e col cibo
celestiale, in forza dello Spirito Santo, disceso
a Pentecoste può ritornare angelo al Paradiso.