13. UNO SGUARDO RICCO DI AMORE.

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IN RICORDO DEL MIO CANE BIANCONE/SCOTT

Sì, avevi due nomi scelti a preferenza dalla
famiglia: eri bianco bianco, perciò ti si addiceva
il primo. Sembravi eterno, non dovessi mai
venir meno, di robusta costituzione eri

adatto, quasi come un pastore da gregge,
alla guardia. Attentissimo a vigilare, a chiunque
venisse a visitarci, comunicavi l’arrivo
con il tuo abbaiare. Eri il nostro campanello,

il nostro allarme, la compagnia quotidiana,
la fedeltà al tuo compito. All’improvviso
sei venuto a mancare, lasciandoci in silenzio,
forse per vecchiaia, era giunta la cosiddetta

ora. Mi sono accorta del tuo malessere,
allorquando, portandoti l’osso preferito,
non l’hai neanche guardato e ti sei allontanato,
adagiandoti in un angolo del giardino. Ad osservare

te, il tuo comportamento sono venuta più volte;
ho notato come i tuoi grandi occhi languidi mi
guardavano, quasi come per salutarmi, ti sei
persino alzato in piedi, tanto da far pensare

che ti eri ripreso dal malessere, ma dopo un po’
hai avuto il crollo. ho pianto e mi manchi tanto,
sì perché ho perso un amico. Ti ho servito,
cercando di non farti mancare niente. Ho

capito che voi animali siete nel Creato e