A MIO MARITO LUCIANO
Ti ho incontrato per la prima volta
più di quarant’anni fa, dapprima
in un treno, tutti e due in viaggio
per motivi di studio. Ero in collegio
a Benevento dalle suore Orsoline, avevo
diciotto anni. Ci siamo scambiati gli
indirizzi, ma io non ho risposto al tuo
scritto, mi sembrava tutto così da illusi.
Ci siamo rincontrati al tuo paese, dove
risiedeva mia sorella. Tu già mi conoscevi,
io sentivo un’attrazione per te e poi
quel tuo nome, Luciano, mi piaceva da morire.
Mi sono affidata totalmente a te, ultima
di nove figli, avendo perso i genitori
presto all’età di ventitré anni, già
fidanzata con te, a nozze siamo convolati.
Abbiamo nel nostro matrimonio, credo,
realizzato i nostri sogni, per primo
quello di non essere soli; Dio, ha creato
prima Adamo e poi al suo vivere un aiuto,
perché era bene che non fosse solo, ma in compagnia.
Abbiamo insieme condiviso gioie e dolori, la vita.
Ringraziando il Signore, abbiamo lavorato
sodo, donato e amato, quattro figli procreato.
È stata dura con le nostre diversità