totalmente. Custodiamoci l’un l’altro,
veniamoci incontro. Vivo per te mi dici,
viviamo aiutandoci. Condividiamoci fra noi
l’Immenso Amore di Dio, che è accanto
a noi sempre. La Tua Grazia dirigerà i nostri
passi, supplirà ai nostri bisogni. Non ci
hai dato uno spirito di paura, Signore, ma
hai detto getta tutti i pensieri in Me, ma
doni saggezza, non abbandonarmi mai e
spicchiamo il volo con Te insieme fra noi.
In questa notte di dolore che stiamo vivendo di
malattia abbiamo scoperto il Puro Amore
del Signore che ci plasma, ci unisce,
ci santifica. Bambolina, pupetta, ti basta
che ti dico che sei l’Amore di Dio per me.
“ La nostra storia è iniziata in sordina al tempo della prima
Comunione. Venisti a Monteleone e vestita con scarpe di vernice
nera, con calze bianche e una veste bianca e con i capelli raccolti
in un tupè. Io ti guardai la prima volta e altrettanto facesti tu con
me. Restai turbato, mi dissi che con non potevo mettermi con una
bambina e cancellai il mio interesse. Le cose non finiranno lì perchè
di tanto in tanto ci si incontrava ed entrambi ci guardavamo negli
occhi profondamente l’uno dell’altro in attrazione. Io non prendevo
iniziativa perchè ero bloccato dalle mie superbie. Anzi dopo tutto
perchè ogni volta che venivi a Monteleone accompagnavi ad un
ragazzo del posto, io indietreggiavo, dice Luciano.
Mi attiravi ma ti rispingervo. La cosa è andata così per qualche
tempo. Intanto io vivevo a Napoli e tu a Benevento. La nostra era
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