Carissimi
Che felicità viaggio per malattia di Luciano, ma
col cuore missionario: fammi capire, Signore,
che non sto sbagliando ed ecco che incontrare
persone nuove, sorridenti, dire la mia nuova
storia di scrittrice è un’emozione edificante
e straordinaria, che mi riempie di vigore,
di vitalità, di forza nell’annuncio della
Buona notizia. Credo che nulla perso vada.
Quando rileggo gli scritti per correggere le bozze
affermo e dichiaro: “non è Opera mia scrivere
le dolcezze, assaporare le atmosfere celestiali,
esplicative di quesiti e di risposte, certamente, si,
riconosco la grazia è mia, ma il contenuto
mi è dettato e suggerito, solamente scivolo
con la penna, tenendo mente, orecchie e cuore
aperti per recepire i pensieri stupendi da scrivere.
E’ troppo bello e grande il Tuo Amore per noi,
sazi ogni sete di bellezza, fai donare senza
riserve ogni sacrificio, prendi ogni nostra confidenza,
allieti l’animo di letizia, di vigore, di beatitudine, ci
sollevi in Alto per donarci i Tuoi cibi di consolazione,
di Luce chiara, quella della Fede, della speranza.
O Divin Redentore, dolcissimo sollievo delle mie pene,
tutto vorrei raccontare a tutti di Te. Giovanni è una
persona anziana, di cammino spirituale, un amico
confidente sapienziale: Loreta ti vuoi ammazzare
di fatica? mi dice, non temere. San Martino non si rifiutò
nella fatica, aveva la massima fiducia in Dio. Anche
io riconosco l’eccezionalità del dono: I pensieri mi
vengono come se dettai, non sono i miei, ricevo