32. STORIA DI UNA VITA D’AMORE.

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L’Amore puro

Come è bello capire lentamente che

l’Amore puro si riveste della gioia del dare

più che del ricevere. E’ semplice e beato può riferire

ai cinque verbi della Parabola del Misericordiosa Padre

e del figliuol prodigo, lo viola, ebbe compassione

gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

Mi ricorda il testamento che Gesù ci ha dettato

negli ultimi istanti della vita sull’accoglienza nel dire

a Giovanni: Ecco tua Madre ed a Maria ecco Tuo

figlio. Ho imparato da un’anziana, che mi

accarezza le mani quando la Comunione del dono,

che io guardo negli occhi e l’accarezza, come si

accoglie, mi lascio alla fine della Messa

baciare come ella desidera, mi dice il suo

nome, desidera da me pietà, essere accolta

in ogni modo con il sorriso lietissimo,

con lo sguardo che cerca il suo compassionevole

e donativo. Amare è donarsi, mettersi all’ultimo

posto al servizio e far felice l’altro, è ascoltare,

è capire, comprendere, abbassarsi. Il Vangelo

è Amare: Dio non può essere felice senza noi

e noi senza gli altri, eliminando la globalizzazione

dell’indifferenza. La porta del cuore deve essere

spalancata, aperta, buona, sincera, accogliente. Se senti

questo tipo di Amore puro, ti accorgi che è

sempre in crescita, sempre desideroso di Amore,

è sensibile, lievita come impasto per pizza e per pane,

si alimenta, si irrobustisce, mai decresce,