32. STORIA DI UNA VITA D’AMORE.

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L’Accarezzami l’anima

Circondami della tua affettività, del tuo pensiero,

così come aspiro all’abbraccio divino,

alla carezza spirituale che risolleva dalla solitudine.

Un’anziana dopo che prende la Comunione da me

come Ministro vuole che le tocchi la mano

evidentemente per ricevere lo scambio d’affettività,

di colore umano, la trasmissione e lo scambio

di condivisione solidale, di partecipazione alla

stessa sorte, al desiderio dell’anima che cerca

l’anima bella, pulita, sensibile, candida.

Cresce il desiderio di te, della tua missione

nei miri riguardi, come della mia dolce

amicizia nei confronti, che diventa occasione

di carità e di dono. Mio dolcissimo Gesù, l’Amico

diletto, eterno e vero rendi la nostra amicizia efficace,

esemplare, di vero cuore, preziosa, fuoco che fuoco

brucia e dona, riscalda, dà calore, energia

all’umano andare. Le mie mani vogliano le tue

toccare, salutare, stringere, per prendere forza,

solidarietà, costume di vita rinnovata ed io

mi perdo nell’estasi, nella dolcezza, nell’atto

caritativo, di unione reciproca, spirituale, ampia,

così che in tutte le cose che faccio mando avanti

il cuore. Voglio lo stesso volere di Dio “Amare”.

Tu non vuoi che io sia sola ma che continui

a vivere e ad impegnarmi nella carità della relazione

fraterna. Come è bello comunicare dolcemente,

venirsi incontro nelle attese, nelle speranze

Bramo di conoscere in camminare l’Amore

del Padre. Ti penso con dolcezza e con ricerche,