32. STORIA DI UNA VITA D’AMORE.

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Apprezzo il miracolo della mia vita

(1950 – 2016)

Non vedo bene e scrivo e leggo e medito di continiuo,

ho dolori e difficoltà di movimento, eppure corro

per volontariato dai diversamente – abili, malati in casa

e negli Ospedali per pregare insieme, recitare il Rosario. Nella

preghiera, che è la più alta forma di elevazione

e di unione tra Cielo – Terra e creatura – Creatore

c’è la scoperta della Grandezza di Dio e del beneficio

che entra nell’anima di tutti coloro che pregano.

Maria è proposta come modello e segno di speranza

per i cristiani, che sono partecipi della gloriosa regalità

universale del Cristo, rivestiti della dignità del Signore

nel Battesimo e sono chiamati a regnare eternamente

con Lui. Maria per prima realizza in sè la promessa: “Voi

siete quelli che avete perseverato con Me nelle mie prove

ed Io preparo per voi un regno, perchè mangiate e beviate

alla mia Mensa nel Mio Regno e sederete le dodici

tribù d’Israele in trono a giustificare” (Lcc 22, 28 – 30).

Signore sali sulla mia “barca”, fammi prendere

il largo con Te, sii Tu il timome che guida,

perchè non affondi nel mare della solitudine,

nella prigione della malattia, dei dolori, della

incapacità fisica, ma esca fuori da me per continuare

comunque e sempre il dono di me stessa per Amore:

l’unica vittoria è questa. Cerco la tua volontà

che si compi su di me ed attraverso me

per arricchirmi della Divina Misericordia

del Celeste Sposo, che operi miracoli nella

mia debole vita, in modo che alla fine