il suo corpo in strumento di comunicazione.
Saliva e scendeva le scalette degli aerei con il passo
lento di un martire, così ha afferrato i cuori e
ha mostrato la sua fedeltà al ruolo, sempre vivo
e presente. Karol ha sempre creduto con l’apostolo
Paolo che la forza del cristiano si manifesta nella
debolezza: la sua pazienza di fronte alla malattia
è divenuta “pedagogia di massa”. Ci chiediamo:
Come ha potuto in quelle condizioni di salute governare
la Chiesa? Comprendiamo la portata di quegli anni
di sofferenza, vediamo che portava sulle sue spalle,
fattesi fragili, il peso del suo Ministero e negli
ultimi anni la sua vita è stata una vera catechesi
del dolore. Oggi, nel mondo contemporaneo si
nascondono i sofferenti e le sofferenze, ma
la sofferenza è una parte essenziale della vita umana.
Giovanni Paolo II ha mostrato il cristianesimo come la religione del Crocifisso, che prende su di sé il male, ma emana pietoso Amore, compassionevole, governa nel dolore.