IL “MIO” GIOVANNI PAOLO II
Chi mai poteva immaginare che la figura
del Santo Papa potesse cambiare, trasformare la
mia vita, dare una svolta nuova, avendolo
incontrato una sola volta in S. Pietro, ma seguendolo
continuamente ogni domenica durante la
preghiera dell’Angelus, prendendo benedizioni
e, nello stesso tempo, quasi dialogando con Lui.
Lo seguivo come si segue una scia luminosa, una
stella con lo sguardo e con la mente,
le sue azioni, i suoi discorsi, gli spostamenti,
i viaggi, le relazioni, gli incontri, le visite,
i suoi gesti, le parole, il suo rapportarsi
con la gente, i suoi inviti: tutto di Lui
mi coinvolgeva, mi attirava, condividevo
e mi dichiaravo: S. Padre, tu trascini il mondo
a Gesù, sei traghettatore di anime, chiami,
inviti i giovani di ogni nazione ai giorni
di preghiera e di condivisione, parli al cuore di
tutti, a tutte le categorie di persone, vorrei
seguirti, ma come posso? Ho famiglia e lavoro;
volevo esserti accanto nella beatificazione, non ho potuto.
La tua voce dentro mi ha consolata: vengo
io da te, così che, quando ho parlato di te
con un mio scritto in chiesa ai bambini
del catechismo, tornando a casa in macchina