12. SANTI IL 27 APRILE 2014.

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compianto e amato d’ora in poi fino alla fine
dei nostri giorni. Benedetto XVI ricorda nell’Angelus la forza
di Giovanni Paolo II nella sofferenza e nel totale dono di sé, sottolinea l’esperienza di fede e le parole dette nell’omelia

di inizio Pontificato il 22 ottobre 1978: “ Aprite, anzi
spalancate le porte a Cristo”. Nelle grotte si riversa
una folla incredibilmente varia, c’è chi con lo sguardo cerca,
nel poco tempo possibile, quel sepolcro coperto di fiori,

chi, invece, si inginocchia a pregare. Qualcuno scatta
fotografie, qualcuno piange. C’è la veglia notturna,
c’è chi riposerà in un sacco a pelo, per essere vicino
al Papa che l’ha chiamato accanto nel momento

supremo. Ora 20.30: la cerimonia inizia con un rosario
intenso, in cui la preghiera sarà la protagonista grande
con le candele che si elevano in alto di comunicazione
in segno, immagini e bandiere di nostalgie nel saluto

Si veglierà per tutta la notte, i giovani vogliono restare
accanto al loro Papa. Quante testimonianze
sono sorte in seguito alla sua dipartita! È
di tutti e con tutti, ora che non c’è personalmente,

ma volteggiano il suo spirito, la sua figura
nel Cielo, benedicendo, incoraggiando, chiamando. La
sua santità è conclamata e santamente testimoniata
dai miracoli, dalla Sua presenza accanto, dalla sua preghiera.

Dopo la sua morte testimonio di aver iniziato a scrivere
per Lui a Gloria di Dio e continuo a farlo come confermano
i continui testi ed il qui presente omaggio reso dovuto. Amen