si scopre che dovrà affrontare un altro intervento
perché all’altro rene c’è una cisti. Si opera, ma,
tornato a casa, dopo sei giorni corre il rischio
di morte, per complicanze gravi: emorragia,
blocco renale, coliche dolorosissime. Invoca
la morte, si sente abbandonato dalla Madonna
a cui è molto legato, non vuole chiedere la Grazia
della guarigione, perché hanno la sofferenza
di cancro tanti bambini. Il mio padre spirituale invita
me a pregare Giovanni Paolo II, mi dona una santa
corona benedetta vicino all’Ostia consacrata. Corro tra le corsie a recitare il rosario ogni giorno, alla Madonna delle
Grazie, dove è stato, a Foggia, il S. Papa, prego il rosario
da lui emesso ogni giorno, confermo che mediante
la sua intercessione e di Maria, mio marito è vivo
ancora a due anni dalla II operazione, nonostante
i tantissimi problemi di sofferenza, avendo sfiorato la morte,
è stato riportato in vita. Grazie Signore, per i Tuoi santi, che
operano il Tuo Amore, sanano le ferite devotamente.
Grazie perché sento l’Amore Misericordioso che opera in me.
Anche per me è stato un miracolo scrivere
parole teologiche dopo la sua morte.
Amen.