12. SANTI IL 27 APRILE 2014.

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portano via dall’Ospedale il bambino per andare dal Papa.
La mamma prega con il figlio e sfoglia le riviste che parlano
di Giovanni Paolo II, si accorge che il piccolo è attratto dalla figura, ogni volta che lo vede apparire in TV ha un velo

di serenità sul suo volto. Il 5 maggio il bambino dice alla Madre: “Mamma, ho sentito in TV che il Papa domani verrà in Messico. Ti prego portami da lui”. Ella vede in ciò la mano di Dio. Un permesso ci vuole, l’ottiene mediante un amico

che del corpo di guardia del Presidente della Repubblica fa parte. La famiglia Badillo prende l’auto e due ore dopo è all’aeroporto di Zacatecas, dove il Papa sarebbe atterrato. una folla immensa c’è di fedeli. Papa Wojtyla scende. È

impossibile avvicinarsi, ma incredibilmente “il Papa a mio
figlio ed a me si avvicina che da lontano lo guardiamo commossi”. Tiene Heron tra le mani una colomba bianca da regalare. Egli accarezza il volto, dà un bacio, mette tra

le mani della mamma piangente un rosario, come se
comprendendo il suo dolore, le dica: “Non ti preoccupare!” Heron è felicissimo, la sera stessa dice: “Ho voglia di pollo”, inizia a mangiare, a guarire, a riacquistare cominciando

le forze, a giocare, a correre. Di poche settimane nel giro
ritrova la sua vitalità. Il male, il dolore, la sofferenza sono spariti. Il Papa l’ha salvato col suo bacio. Testimonia la mamma; “Mio figlio è miracolato”. Evviva la santità

miracolosa che grandemente per tutti opera nelle necessità.

Amen. Alleluia.