per costruire il Suo Regno di giustizia, di pace, di
conversione: la chiamata è stata per tutti, vivendo
la sua decadenza fisica e la malattia senza mai
scoraggiarsi, senza nascondersi, sempre aggrappato
alla Sua Croce e dimostrando a noi che la vera forza
ce la può dare soltanto il Signore, non ha nascosto
il dolore, in tempo di imperante edonismo,
manifestando Cristo per l’intera umanità con gioiosa
speranza. Il Pontefice polacco è stato evidentissimo,
un grande mistico ed uomo di preghiera, basta
rivedere qualche immagine che lo ritrae assorto
mentre prega per rendersi conto di quanto profonda
fosse la sua fede e di quanto stretto il suo legame
con Dio. Tante sono state le segnalazioni di grazie
ricevute per intercessione del Papa, mentre era ancora
in vita, elevatissime. La suora che lo assisteva provvedeva
a depositarle in una cassetta accanto all’inginocchiatoio nella
sua cappella privata. Nel colloquio costante con il Signore
Giovanni Paolo II leggeva quelle lettere commovendosi e
faceva sue le sofferenze dei fedeli. Per la sua preghiera
sono state le segnalazioni innumerevoli per guarigioni ricevute. Sono storie di fede semplice, di persone sofferenti che hanno trovato sollievo e conforto dalla fede solida
del successore di Pietro come la roccia. Ancora in vita
agli altari è stato candidato perché la gente ha capito
la santità della persona immolata, vissuta vicino all’uomo.