sceglie e chiede di aiutarLo a portare la
Croce, perché è quella che dà poi la santa
Resurrezione dai mali, dagli attaccamenti
personali, per donare in cambio la calma, i
sereni traguardi della pace, la docilità
alla volontà di Dio, l’arrendersi e la
accettazione della propria debolezza e incapacità
e impossibilità di gestire da soli la
vita, come se quasi tutto ci appartenesse e
fosse in nostro potere. La sofferenza è
purificazione, è stare con se stessi e
con il Creatore in un dialogo costante,
amorevole, intimo, a due, è fare deserto,
per meditare, per chiedere e ricevere,
è stare a due, non è affatto solitudine,
è meditazione, è tornare della vita al senso
profondo e vero, è spogliarsi di ogni
condizionamento, è offrire, è capire
di ciò che abbiamo bisogno veramente.
Perciò fiducia, coraggio e nei voleri
del Cielo abbandonati, rilasciati senza
nulla temere, perché ti è vicino la
Persona più importante del Creato, che
saprà ricompensarti di tutte le pene a lui donate.
Alleluia. Amen.