46. NON ARRENDERTI: CORAGGIO, LUCIANO.

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TI STAI SANTIFICANDO NELLA MALATTIA

Sei bellissimo, pure tu mi dice
Luciano, gravemente malato a letto.
Anche egli poeta di Dio nelle sofferenze
e nei dolori, comunica anzi comunichiamo
con gli occhi, con il sorriso, gli dico:
Vorrei averti sempre con me forse
sono egoista, ma che tu sia in vita è
per me una grande compagnia e
un gran sollievo, mi prende la mano
dopo tanto tempo, mi dice anch’io
voglio stare con te tutto commosso.
Spesso gli escono le lacrime. Mi ha
sorriso dopo tanti mesi di tristezza,
di dolore continuo, ci siamo emozionati.
Il suo volto si sta trasfigurando, si
denota e dimostra la santità, una santa calma,
una serenità, una rassegnazione,
un soffrire accettato, non combattuto.
Che sia luce gioia e forza nel portare la
Croce con Gesù, di trascorrere giorni santi…
Luciano sei divento poeta di Dio, di dolcezza,
e di mitezza, di santità. La mia parola da darti
è: Sù, coraggio, non avere paura, quando
non riesci a mangiare neppure i semolini,