46. NON ARRENDERTI: CORAGGIO, LUCIANO.

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AMORE MIO

Luciano è nel letto, eppure dice: Amore
mio, sei elegante, sei bella, ti sta bene
tutto. E’ sempre tanto osservatore. Meno male
che ho te, non vorrei più curarmi, a che serve?
Coraggio, gli dico, sai che ho bisogno di te,
della tua compagnia. La mia vita continua
è nelle tue mani, sei intermediaria, l’angelicità,
dico è nelle Sue Mani, sei Amato, piango per te,
non sono all’altezza e chiedo sempre aiuto
che il Signore mi renda capace di assisterti
continuamente. Sei un malato difficile, ma con Lui
e da Lui ricevo forza e coraggio di continuo,
attraverso la preghiera. Egli ascolta il grido,
l’invocazione, asciuga le lacrime. Stiamo
vivendo il tempo sacro. S. Paolo ha detto
vana sarebbe la nostra vita se non crediamo
nella Resurrezione. Con le vedute divine
la Croce si fa leggera e si trova luce
e dolcezza in essa…Gesù è con noi
nel nostro profondo dolore e nelle Croci
ci aiuta. Luciano piange per i dolori
fortissimi ed io con lui, ma sempre
con la speranza e con l’Amore ai
vissuti, alla vita anche nel soffrire.