8. PREGHIERE ED ANNUNCIO DI TE, MARIA, PERCHÉ DI TE INNAMORATA.

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non è riuscito a consegnare per tempo i suoi lavori e non ha ricevuto alcun compenso. Questo intarsiare nella nostra vita Maria, donna di straordinaria femminile bellezza e di eleganza, donna fatta di levità e teologali trasparenze, misticamente presente nelle anime nostre, con le valenze di una creatura vissuta con noi nel tempo, ci consente di vederla così: “donna quotidiana”. Loreta, coraggiosa messaggera, vuol far conoscere una Maria diversa, una Maria a portata di mano, una vicina di casa, una compagna di scuola o di bottega – una tangibile realtà. Una realtà celeste, se vogliamo, che è possibile toccare quotidianamente proferendo: AVE MARIA. L’autrice ha imparato AVE MARIA da sua madre, che in cuor suo non ha seminato solo parole ma ha donato la fede giusta per affrontare il quotidiano. Gli ha fatto comprendere che Maria con l’aiuto del Signore e la fiducia totale in lui è possibile accogliere la sua volontà e darvi compimento. Gli ha fatto comprendere che Dio si serve degli uomini per salvare gli uomini: il peccato ed il castigo non è l’ultima parola sulla propria sorte; l’ultima parola è misericordia, amore e perdono. Gli ha fatto, inoltre, comprendere che se si risponde, come Maria, sì a Dio, daremo inizio ad una storia nuova dove fermenteranno germi di bene seminati nei solchi della vita, capaci di cambiare noi stessi ed il mondo che ci circonda. Ecco quanto ha compiuto il Beato Giovanni Paolo II: si è nutrito e dissetato quotidianamente di AVE MARIA, dal seno di sua mamma ha succhiato il latte dello spirito e da questo latte ha appreso il senso giusto delle cose a tutto quanto sarebbe accaduto: la perdita della madre a nove anni; la perdita del fratello e della sorella, restando solo con il padre; le sofferenze della guerra; le difficoltà durante il pontificato; l’attentato; la salita sul calvario della malattia.