9. L’UOMO VESTITO DI BIANCO.

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Un omaggio a Giovanni Paolo II,
Beato, perché nel cuore della gente

Grazie a Te, o uomo – sacerdote – beato del mio tempo, venuto da lontano hai portato la buona novella nel mondo
intero. Da subito Ti sei incamminato sullo stretto
marciapiede della terra, impervio, aspro, molto spesso

crudele con spirito grande di accettazione di qualsiasi pena,
convertendo il dolore umano in spinta a traguardi
catarsici raggiungere. Così, pur colpito subito dalla perdita di
familiari, dalla mamma, del fratello, hai attinto alla gloria

del Cielo, pregando, pregando per santuari col Tuo papà
non Ti sei sentito solo e abbandonato, ma abbracciato da
un Amore universale, vero, sostitutivo, che Ti ha colmato
di beni. Alunno modello, nella cultura sei cresciuto,

sfidando nel silenzio e nell’impegno apostolico regimi
dittatoriali, totalitari, comunisti avversi alla libertà,
alla vita, formandoTi clandestinamente come sacerdote di
ogni uomo, perché da Pastore potessi guidare il gregge alla

porta sicura dell’ovile, amando, unendo, indicando
il cammino, preparato, sicuro, forte, coraggioso, seguendo
il calvario e la battaglia buona quando, certo della scelta
del Bene che vince il male, della Parola che guida
in alto e salendo, salendo Ti sei avvicinato al Mistero,

talmente da essere Tu stesso Mistero, da manifestarlo,
da lasciarTi guidare totalmente, così che come dice S. Paolo:
“Non sei stato Tu a vivere, ma Egli è pienamente vissuto
in Te”. Sei stato iPapa giusto al momento opportuno, hai reso