ammirato, eppure questo Papa malandato,
sofferente, ha esercitato sui giovani un fascino
irresistibile, è rimasto malato nel fisico,
giovane nello spirito, ha battuto il tempo
con il bastone durante i loro canti, ha applaudito
quando hanno danzato. Ha fatto Sue le
parole di San Paolo: “Se anche il nostro
corpo esteriore si va disfacendo, quello interiore
si rinnova di giorno in giorno”. Per non essere sceso
dalla croce Karol è stato un uomo rimasto Papa fino
alla fine. Si batte perché nel trattato europeo costituzionale
vengano riconosciute le radici cristiane, pubblicando
con la casa editrice Mondadori il libro “Alzatevi, andiamo”.
La Sua tenerezza verso i malati e i bambini è
rimasta proverbiale, vissuta, testimoniata pubblicamente.
Subito dopo la Sua elezione è corso in ospedale
a visitare un amico, compartecipe dell’altrui dolore.
Profumo di Dio, Santo per spargere santità, benevolenza
per tutti, sussidio dell’Amore divino, colosso della
Fede, combattente, missionario fervente, ha
manifestato, ha reso viva la teologia del dolore che dà
la guarigione, soprattutto se accettato nella malattia,
nella umiltà fino alla fine offerto per la salvezza.
Ha continuato a mostrarsi, ad incontrare, a ritrovare
le assemblee, a pregare insieme visibilmente molto
provato e sofferente per gli interventi vari, perché
anziano, ma nonostante, pur costretto al silenzio,