Il Papa ed il Suo linguaggio,
la Sua figura mediatrice e mediatica
I discorsi esprimono in modo coerente il Suo
pensiero. A livello di parola e di lettura, in essi
gioca un ruolo importante la voce del Papa, come ha notato
chi ha studiato la rivoluzione comunicativa di
Wojtyla, calda, capace di sfumature, caratterizzata
da particolari accenti personali, come ha osservato
il Suo connazionale Tadeusz Zasepa. Il Papa
non insiste sui verbi che indicano divieto o
comando, ma utilizza spesso il verbo polacco ‘prasic’ che
vuol dire “chiedere” o’ zyczyyc’, “augurare, sperare”,
introducendo un clima di incoraggiamento e
di benevolenza. Nell’arsenale dei mezzi, conclude
Zasepa, persuasivi del Papa sono privilegiati
quelli che “permettono di mantenere la
libertà del ricevente e di trattare ogni persona
con rispetto”. Giovanni Paolo II ha riflettuto, per Lui
il problema della comunicazione è qualcosa,
che viene dal di dentro e nel massimo riguardo,
è trasmettere cuore a cuore, viene incontro all’altro,
a dare comprensione, a capire dal di dentro la persona.
Si dice che non abbia mai rimproverato né il segretario,
né i Suoi accompagnatori, ma sempre col sorriso e con lo
scherzo ha avvicinato chiunque con disponibilità e con la