9. L’UOMO VESTITO DI BIANCO.

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Testimoniarti è necessario

Si capisce subito, appena sfogliate le prime pagine del libro dedicato e ispirato alla figura di Papa Wojtyla, che Loreta Nunziata vive la sua interiorità alla grande e che dall’interiorità e dalla fede riesce ad estrapolare delle immagini, delle riflessioni e delle emozioni decisamente ricche di pathos e di gioia. Si tratta, come del resto è evidenziato nel sottotitolo di “ricordi, messaggi e speranze”, ma si tratta soprattutto di un insieme poetico che coinvolge; e questo perché, come ha assai bene scritto il mons. Donato Coco, “la nota caratteristica della sua testimonianza di fede e di speranza è l’entusiasmo, la gioia straripante, l’inerme proporsi come dono”. Giustamente ha pure scritto Fr. Giacomo Teofilo che “il messaggio che Loreta Nunziata vuole annunciare è questo: scoprirsi divini per viaggiare insieme verso le mète spirituali, che ci avvinghino tutti nelle braccia salvifiche del Padre”. L’immagine forte di Giovanni Paolo II è davvero profonda nelle poesie, scritte con il cuore e con l’intento di comunicare agli altri e a se stessa quanto davanti ai suoi occhi via via ha preso consistenza: non occasionalmente, ma in modo costante dopo che una mattina, successiva alla sua dipartita, si era svegliata con il desiderio impellente di scrivere per lui. “Non sapevo cosa e come – ha ricordato Loreta Nunziata – ma poi, piano piano, ripercorrevo con la mente tutti i suoi 26 anni, i momenti più salienti della sua vita scorrevano come immagini chiare davanti agli occhi”. Ed ecco che le poesie, in questo libro raccolte e intercalate da non poche immagini del Papa, hanno preso corpo con eleganza e composta armonia, seguendo un circuito che coniuga ricordi e devozione, e che rende un omaggio non comune a questo grande “profeta del nostro tempo”. E’ un continuum di testimonianze e di gioia intima, quello che fuoriesce dalle pagine di questa raccolta di poesie; un