36. L’ANIMA MIA CANTA AL SIGNORE.

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per entrare nel regno dei Cieli, così come
ci ricorderanno gli Atti degli Apostoli. Il racconto
evangelico è una realtà storia, non una finzione
per noi increduli. Dobbiamo ascoltare, comprendere
tutti i messaggi cristiani, viverli, sperimentarli
con il cuore spalancato ad assorbire la sapienza
divina, che ci illumina, se attingiamo alla
alimentazione celestiale del suo cibo eucaristico di
immensa grazia carico di doni, di Amore immenso.
S. Agostino diceva: “Pietro non capisci che la
felicità Gesù te la riserva dopo la morte?” Ora
pensiamo di essere luce riflessa nel buio
delle tenebre, dell’ignoranza, della caparbietà
di tutti quelli che si ostinano a vivere senza
di Lui, voglio e devo trasfigurare la mia
esistenza per dargli Gloria, ringraziare la Sua
Magnanimità, Paternità con Ostinazione positiva
e salvarmi, nonostante la mia incredulità.
Desidero trasfigurarmi per manifestare la Sua
Potenza ai fratelli, comunicare che la Felicità
e la Salvezza si trovano solo nella Sua
conoscenza, amicizia con la
idealità e l’idea di vivere per sempre già
ora un’eternità di gioia, di fede in Lui di vita vera

Alleluia. Amen.­­