con la vera Fede, nulla temiamo per annunciarLo
nella quotidianità vissuta, praticando quotidianamente
le virtù necessarie della pazienza, della sapienza nelle
scelte, dell’umiltà, del dono, della carità, servendo
amorevolmente là dove è il nostro dovere-compito
da svolgere, da portare avanti. Lo stile di vita sarà
diverso, corrente, avverso alla moda passeggera,
senza distrazione erronea, con la richiesta di Luce per l’operato.
Il motto sarà “ora et labora”, che diventerà la regola
benedettina. S. Antonio abate (250) chiede di essere illuminato
da Dio, fa vita eremita nel deserto, vede poco lontano
un’anacoreta come lui, che seduto intrecciando lavora
una corda, poi smette, si alza e prega, poi di nuovo
lavora ed ancora prega, è un angelo di Dio che gli
indica la strada del lavoro e della preghiera ai Benedettini.
Questa diventerà due secoli dopo la pratica operativa.
Le anime siamo tutti in circolo di ricerca di Amore,
diventiamo modello e tanto più donatrici originali
ed orme e passi e semi della Sua ricchezza di doni
ed abbandonza misericordiosa, se siamo degni delle
Grazie necessarie richieste ed ottenute, intercedendole
con preghiere, suppliche, sacrifici, opere buone e
con pietà e con mansuetudine, trascorrendo il tempo
ricevuto a disposizione con fedeltà, con serietà, con impegno,
assaporando il dolce gusto della Pace, della fratellanza.
Amiamoci incondizionatamente, sinceramente e
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