36. L’ANIMA MIA CANTA AL SIGNORE.

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L’ILLUMINAZIONE

Vorrei essere una lampada sempre accesa davanti
al Santissimo Sacramento, come il beato Salvatore
Mollar Ventura (1896), così diceva di lui sua madre,
distinguendomi per umiltà, spirito di ogni
sacrificio, sempre allegra, gioviale, ottimista,
sapendo affrontare ogni avversità con rassegnazione,
compiendo in tutto la volontà di Dio, mia forza
e mia speranza. Egli non mi abbandona, né delude,
è presente e mi aiuta ed illumina la mia mente,
fortifica la volontà del servizio e dell’offerta,
dona coraggio e riabilita le membra stanche e
doloranti. Sono felice in Gesù, con Gesù e nella
Sua Parola di vita, mi libera da ogni angoscia,
risolve ogni mio problema, mi dona la speranza
mi riabilita dal dolore e dalla sofferenza,
donandomi il conforto, l’amicizia, la vicinanza,
mi fa sentire la Sua Voce: “Non temere, sono
con te”. Non posso che chiederTi tutto già al risveglio
al mattino, povera creatura affronta, perché
solo Tu sei il mio tutto, devo ringraziarTi del vivere
che mi concedi, fà che mi accorga di ogni Tuo
beneficio e regalo nei miei confronti, le Tue
Luci rischiarino le mie tenebre. Anche i miei
dolori e la mia sofferenza incompatibile col mio