36. L’ANIMA MIA CANTA AL SIGNORE.

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LA MIA ANIMA

E’ assetata di Cielo pur qui, nel soggiorno terreno.
Si sente e vorrebbe essere riguardata e trattata,
raccolta, custodita, vigliata, rispettata come di un giardino
il fiore delicato, fragile, semplice, bellissimo, che va,
osservato compiacevolmente e nello stesso tempo innaffiato
con Amore, visionato con tenerezza, ammirato
con stupore, raccolto con tantissima attenzione
e con la gioia di odorarne il profumo e
gustarne la fragranza, delicatamente custodendone
la bellezza. E’ come un petalo di rosa bello odoratissimo.
La mia anima ha sete di comunicazione
divina e terrena, ha bisogno di accompagnamento,
di amicizia spirituale, solidale, forte, che è
coerente, è lineare, semplice, buona, accattivante,
non tradisce, è limpida, non inquinata,
non nemica, che non abbandona, non inquieta
e pur se soffre resta sempre fedele. La mia anima
è universale, vuole abbracciare quella altrui,
condividere, scuotere, ricevere i messaggi interiori,
per percorrere insieme in aiuto confidenziale la scala
dei giorni felici o grigi, lo stupore e la meraviglia
della vita nella scoperta, nella novità, nella buona
e nella cattiva sorte, comunque tutta da assaporare,
da vivere con fermezza, con coraggio, con rettitudine