16. IL MIO SANTO PAPA MI È VICINO.

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buono e felice alla sequela del Maestro della gioia,
della speranza. Continua, o Santo, a spronarci, a
incoraggiarci a non desistere, a non mollare, a
non arrenderci, a continuare imperterriti nella
discepolanza fraterna, che è forte e vincitrice
sulle vicende liete e tristi della vita. Continuo
a guardarti, S. Papa, nei miei quadri e ti invio
tanti baci di ringraziamento, perché vincitrice
dei Premi Giovanni Paolo II° con le mie poesie dedicate
a te, ti imploro benedizione, protezione, preghiere.
Mi rassicuri, mi rivolgo a te, ti parlo per chiedere
se devo continuare a scrivere, perché è così di ingratitudine,
di sacrificio e di contrasto, e forse è inutile
spendersi tanto, per ricevere incomprensione. Mi
sussurri, incoraggiandomi ad andare avanti,
a continuare. Nel sogno di te mi hai dolcemente
dichiarato: Loreta, eri venuta nella mia casa,
col tuo abito bianco, prendo io i tuoi libri,
poi ti mando un assegno e poi ti ho visto agli
altari. Continuerai a viaggiare con me nella
mia vita giornaliera, per le strade, perché a tutti vorrò
dire il prodigio, sei il mio compagno di viaggio
spirituale, lenisci le pene corporali, ti pregherò, ti annuncerò,
ti ricorderò, darò testimonianza di quanto per noi opera ogni santo.

Alleluia. Amen.