16. IL MIO SANTO PAPA MI È VICINO.

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voluto chiamarci per donarci l’unità, pur nelle diversità, la
mondialità pur nelle differenze territoriali, di razza, di
lingua, di costumi, di religione per dirci che siamo tutti
fratelli, tutti degni di ascolto e di rispetto, tutti in cammino
per una salvezza comune, conquistata, sacrificata e
acquistata con una missione di pace, che può attuarsi
solamente alimentando la fede attraverso la preghiera ed un
cuore, che diventi sempre più tenero. Solo se l’uomo
diventa così sensibile da soffrire con chi soffre e gioire con
chi è nella letizia, può fare il bene nella comprensione degli altri.

Tu, Santo Padre, ci hai testimoniato un amore grande senza prediligere
o fare differenze, anzi hai soccorso i più deboli, i più poveri, i più fragili,
i più malati, perché tu stesso eri tutto ciò. Grazie per la tua vita, che
hai donato, per la tua santità, per la tua presenza, che con la tua assenza
è diventata quotidiana, viva, stampata per sempre nel cuore e nella
memoria, tanto da accompagnarci continuamente, come l’ abito indossato
ogni giorno, perché fai parte di noi, patrimonio della nostra ricchezza
spirituale.

La tua figlia devota
Loreta Nunziata