16. IL MIO SANTO PAPA MI È VICINO.

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IL FANCIULLO ALLEVATO DALLA MAMMA

Nella sofferenza buon fanciullo, semplice, innocente,
meravigliato della vita, del mondo, hai capito
ben presto di non essere solo ed abbandonato,
ma hai convertito il dolore della perdita della madre
terrena, che ti ha lasciato orfano a nove anni,
ritrovando e collegando direttamente la tua vita
al Cielo. Così la Madre Celeste è stata la tua
guida spirituale, compensando la perdita, ti
ha preso per mano e tu con Lei hai raggiunto
docile col tuo “sì”, col tuo affidamento, nell’amore
filiale e devoto quell’abbandono, la consolazione,
la semplicità del cuore, la virtù della preghiera, il silenzio,
la meditazione, il dono di te per un progetto, per la
chiamata, per la missione straordinaria al servizio
di Dio e dei fratelli. Pregando per santuari, peregrinando,
ragazzo di dovere, di cultura, di passione e di cura
alla preparazione, amante della vita hai compreso
che il male va vinto col bene, con la parola,
con l’opera, senza fare guerra, amando la convivenza
pacifica. Ti sei lasciato trasformare dall’Amore divino,
formato tra studi e altare. Uomo di fede per eccellenza,
hai seguito le orme tracciate dalla Madre, già studente
ideale, iscritto al Sodalizio di Maria, dell’Associazione
presidente ti proponevi di diffondere la devozione alla