16. IL MIO SANTO PAPA MI È VICINO.

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Table of Contents

mi ha detto: “Sei fortunata, Loreta”. È vero trovarmi da
protagonista per ricordare ed omaggiare tra tanti artisti:
poeti, pittori, musicisti, guardando sul fondo la figura tra richiami
e sorrisi del S. Papa mi ha riempita di emozione, coronata,
entusiasmata così da non rendermi quasi conto
di come il Cielo si serva di me per declamare un così
grande personaggio santo del mio tempo. Ho ricordato
la sua vicinanza, i suoi detti, la rivoluzione così
contagiosa apportata alla mia povera esistenza, tanto
da tenerlo nel cuore vivo e presente e volerlo
fino alla fine dei miei giorni, il suo ricordo con i miei
occhi, con la mente, con la mia penna, con i miei
scritti donare a tutti. Egli ha fatto aprirmi ed esternare
la ricchezza interna, senza tenerla nascosta.
Scrivo continuamente, ho stampato già oltre
15 testi e tanti sono in cantiere. Incoraggiato ha:
“Non lasciatevi vivere, prendete nelle vostre mani
la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico
capolavoro!” (ai giovani di Genova Giovanni Paolo II,
il 22 settembre 1985) e nella Lettera agli artisti:
“Questo è l’augurio che ho voluto fare ai presenti”:
egli ha illuminato dicendo di cercare e far trionfare
sempre la Bellezza, la Verità, di declamare l’arte
come messaggera del Cielo. Un suo regalo è trovarmi
qui in mezzo a tanti declamatori di una persona così amata.
Continua a pregare e ad impetrarci miracoli, grazie Santità.
Vincitrice al Premio, ho avuto la mia consolazione: testimoniarti,
parlare di Te, ricordarti, che grande festa, che gaudi infiniti! Amen