INCORAGGIAMOCI A VICENDA
Una nostra parola pronunciata nella giornaliera
comunicazione può dare coraggio, conforto, sollievo,
aiutare oppure creare nel rapporto una grave frattura.
Stiamo veramente attenti al nostro impegno
di vita, di testimonianza per il raggiungimento
dell’umana pace e della sapienza nell’agire quotidiano.
Sono io che devo mettermi in discussione, produrre
cambiamento nel mio stile abitudinario, nelle mie
scelte comunicazionali di persona che interagisce
con le altre, che ha bisogno di tutti e di ciascuno,
ma non deve usare a proprio piacimento il fratello,
anzi servirlo, incoraggiarlo, aiutarlo, espletare
la propria missione umana di convivenza produttiva,
serena, tranquilla, pacifica, collaborativa,
costruttiva. In primis metto in gioco tutta me stessa.
Sono così libera spiritualmente che dalla
mia persona, dal mio modo di condurre la mia
esistenza, le mie scelte sono proprio io la goccia
del mare, il granellino di sabbia, piccolissimi,
ma senza i quali non ci sarebbero grandissimi
oceani e spiagge disponibili alla meravigliosità
di tutto il Creato. Con il mio impegno, la mia persona
posso tanto sovvertire, cambiare un’ingiustizia,
schierarmi, lottare per salvare, sollevare l’indigenza.