aspramente sempre e di tutto, ma deve riconoscere
che il male è proprio dentro ognuno di noi, si annida
sottoforma di qualsiasi perbenismo, di autorevolezza,
per cui crediamo di avere sempre ragione noi, mentre

gli altri hanno torto. Nessuno è giudice di se stesso,
ammettere che puntare il dito contro gli altri non è corretto
è già avere buoni propositi, buoni pensieri da mettere
in pratica in buone azioni. Se tendiamo al cambiamento

di noi in senso profondo, veritiero, prendendo atto
e coscienza di ogni imperfezione, sicuramente cresceremo
nella stima e nell’amore di noi stessi, al grande servizio
del bene comune, amando di più gli altri, perché in ciascuno

potremmo vedere le nostre stesse fragilità, i nostri
medesimi bisogni. Dobbiamo guarire mano a mano
con la Luce del Signore e la sapienza, chiedendo ogni giorno
alla propria anima di compiere uno sforzo di bontà contro gli

istinti trasgressivi, litigiosi, gli urti, gli scambi
malevoli di offese e di parole poco gentili. Se faremo trionfare
tutte le nostre capacità umane, intellettive di “esseri superiori”
potremo raggiungere pace nei nostri cuori per le sante mete.