Voglio attribuire a me ogni colpa.
Riconosco che dentro di me
c’è il bene e convive il male.
Ammetto che posso sbagliare
nell’uso dei miei pensieri
e del linguaggio da adoperare,
voglio essere umile e in affidamenti.
Desidero pregare e convertire
il mio cuore, che diventi sempre
più tenero, buono, dolce,
umano, capace di tenerezze e di amore.
Per questo è bene che sopporti
le mie incapacità e le altrui,
perché chi è senza peccato scagli
la prima pietra; sono io a pormi
contro di te, fratello,
mie sono le colpe e non tue;
voglio chiederti scusa umilmente
e abbracciarti, salutarti con fraterno rispetto.
Non dico la verità su di te,
non posso conoscerti bene, è inutile
discutere per convincere di avere
ragione; devo meglio me conoscere e
per non sbagliare devo parlare sempre bene di te.