NON NEGHIAMO LO SPIRITUALE
Perché negare lo spirituale?Forse che siamo pietre
fredde, insensibili, forse che non sappiamo amare,
commuoverci, essere solidali, in collaborazione
tra di noi. La persona non è solo corpo come un animale,
che a volte creatura pure divina è, dolce e tenero,
ha qualità comportamentali superiori di sensibilità,
di docilità, di obbedienza, di fiducia, di ascolto
di sottomissione, di fedeltà al suo padrone.
A volte essi sono proprio i nostri cari amici,
che ci alleviano, ci consolano, ci insegnano
collaborano a indicarci come possiamo meglio
relazionarci, sopportarci, vivere insieme bene.
Il nostro corpo cresce, si alimenta, si nutre così,
il nostro spirito ha bisogno di cibo celestiale.
Ebbene, sì, ha bisogno di crescere nei valori
di bontà, di serenità, di accettazione dell’umana
sorte, di sguardi universali, di altruistiche
azioni, di poco individualismo, di pratiche
pie, di scelte armoniose e buone alla
convivenza fraterna. Dice San Paolo nella lettera
ai Tessalonicesi di non vivere oziosamente, di non essere
di peso ad alcuno, di non esistere disordinatamente e
in continua agitazione, ma di lavorare in pace. Sia
al centro dei nostri pensieri, del nostro agire