7. Il DAILOGO RELAZIONALE LUMINOSO: IO – EGLI – MONDO – L’UOMO.

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IL COMMENTO DI PADRE GERARDO SALDUTTO

E’ molto difficile trovare una poetessa che pensa solo al positivo, che ama la terra, che ama il Creato, le piante, il mare, gli animali, l’uomo. Tutto il Creato è visto e giudicato come un magnifico capolavoro: “Terra preziosa e santa, sei stata inventata per me. Come posso non apprezzarti! Tu riempi il mio cuore di tanta gioia”. Esso, per quanto sia bello, rimane pur sempre un punto di partenza per giungere al Creatore: “Dobbiamo cercare di crescere, di elevarci dalla nostra condizione misera, non siamo infallibili, dobbiamo partire dall’umiltà, crescere in umanità”. Sotto tanti aspetti il cuore di Nunziata assomiglia molto a quello di S. Francesco d’Assisi: “L’amore è durevole, infinito, abbraccia l’universo intero, piante, fiori, animali, persone. E’ per tutti. E’ un manto che avvolge ogni difetto. Solo se attinge a quello divino, puoi donarlo più che chiederlo”. Lo Spirito, Dio, la bontà, l’opera buona, l’impegno a fare il bene sono presenti dappertutto in ogni poesia. L’autrice è molto combattuta e demoralizzata nel non poter fare tutto il bene che sente nel cuore, nella sua indole, nei suoi progetti. E’ conscia che da soli possiamo fare ben poco: “Da soli siamo angeli con una sola ala”. E’ assolutamente necessario essere uniti a Dio,
Il mondo sembra una Babele, si dichiara ateo, aggressivo, prepotente, ecco l’invito a diventare fratelli e a non considerare male ciò che è bene. Solo essendo fratelli possiamo vivere ed assaporare la pace. Questi sono concetti che il mondo non capisce, non apprezza, non insegna. Un mezzo lo suggerisce la poetessa: seguire il cuore; per capire la vita umana bisogna vedere il bene che c’è intorno a noi, bisogna essere amici di tutti, partecipare alle gioie e alle sofferenze di tutti. Bisogna donarsi ai fratelli perché non siano soli, né bisogna tendere alla felicità ricorrendo