AI GOVERNANTI DELL’UOMO SULLA TERRA
“Date a Cesare quello che è di Cesare e date a Dio
quello che è di Dio”. Scrivo a voi del mondo
governanti dalle più alte cariche, Presidenti
e Ministri esteri e italiani, nei vostri amati
incarichi non vi sentite padroni, importanti tali
da decidere su questioni morali di vita e di morte
dell’essere umano. Le vostre proposte di leggi
siano di speranza per la vita dell’intero Pianeta e
il vostro decidere sia illuminato e confrontato
con le alte cariche spirituali. L’uomo nel segreto
del suo cuore di amore e di rispetto all’umano
gestisce il suo potere limitato e provvisorio
al servizio del bene comune e per gli alti
ideali del vivere, amministrando secondo giustizia
con una logica che va oltre le apparenze o la moda
passeggera, profana, anti-valore, anti-moralità di
quei principi di base fondamentalmente inviolabili.
L’uomo è binomio di materialità e di spiritualità connessi.
Il soffio divino l’ha innalzato del Creato ai vertici alti,
egli deve usare il suo potere, aumentando i talenti
ricevuti nel bene, nell’amore, senza
trasgressione, senza bugie, senza sovvertire l’ordine
naturale. Troppe leggi approvate contro la sequenzialità
logica e la propria tradizione culturale, religiosa e