il bisogno di staccare la spina dal quotidiano,
con il desiderio e al speranza di poter offrire la
offerta anche più semplice come eliminare
la carne, fare qualche fioretto giornaliero,
pranzare con un primo semplice senza troppe
certezze, ma il tutto per crescere, provare che
qualche sacrificio torna a noi di grande beneficio,
ci fa condividere la semplicità, l’essenzialità, perché in fondo
c’è sempre il desiderio di un rinnovamento, di essere
più buoni, una speranza forte di donarsi, di svolgere
al meglio la propria giornata e il vivere quotidiano.
Concentrandosi sullo spirituale per un cambiamento
è salvarsi e salvare e attuare quel piano divino
dentro di noi, partecipando a sanare il Cuore amoroso
del nostro Creatore, che soffre ogni qualvolta
compiano il male. Le anime pie apprendono
e sanno che ogni offesa, ogni ingiustizia è fatta
a chi si è fatto carico di prendere su di sé il peccato.
Che la S. Pasqua, giorno della Resurrezione
del Signore ci trovi preparati dopo la Santa meditazione
delle cosiddette “stazioni” a riscoprire la propria vocazione
della propria dimensione vissuta per la salvezza le gioie sperimentate