bocca, la lingua che prima d’ogni altro membro, perché umida, suole corrompersi, era ancora flessibile e rosseggiante e viva, come di chi non fosse morto. Frate Bonaventura,
non senza contenere le lacrime, staccandola dalla gola
la prese nelle sue mani e alla presenza del popolo queste
parole pronunciò: “O lingua benedetta che sempre
benedicesti il Signore e Lui facesti benedire dagli
altri, ora si vede all’evidenza di quanto merito tu fosti
appresso Dio!”. Con questo prodigio della Lingua il Signore
volle premiare S. Antonio, grande studioso delle Sacre
Scritture ed eccellente annunziatore della Parola e
l’impegno con cui, attraverso le scelte eroiche e la sofferta
conciliazione tra la contemplazione mistica con la
azione pastorale, riuscì l’ideale cristiano a realizzare,
trascinando dietro di sé le folle e convertirle. Questa lingua
parla ancora oggi, nel silenzio, incorrotta, è testimone
del Misericordioso Amore, dolce del Signore che dona largamente, a noi la preziosa reliquia della Santa Lingua.
Amen. Alleluia.