sono passati dalla sua casa, per ricevere da lui un consiglio,
che poi son tornati a chiedergli la benedizione al momento
di sposarsi, ma le coppie son divenute così numerose che
Valentino è stato costretto ogni 14 febbraio a radunarle.
L’altra leggende americana vuole che il religioso umbro,
mentre passeggia, ode due fidanzati litigare, si presenta
loro con una rosa in mano e li fa riconciliare. Un po’
di romanticismo nella festa dei promessi sposi non guasta.
Certo che Valentino è stato un innamorato della vita,
della fede e dell’amore. La sua storia dimostra
che ha dato la vita per non tradire il suo amore per Dio.
L’Amore trova la sua pienezza nel matrimonio
e lì non muore, perché ha la stessa forza di Dio.
Come può Egli essere estraneo all’amore tra un uomo
ed una donna? Egli, che ha tanto amato e creato
a Sua immagine e somiglianza, è presente lì, Sposo
della Chiesa, unisce nel sacramento e nel vincolo
eterno di fedeltà e di amore consacrato per sempre
negli sposi, che realizzeranno l’Amore di Cristo e
per la chiesa e per l’umanità. Come Cristo
non ha abbandonato né l’umanità né la Chiesa,
pur inchiodato alla Croce, così ogni matrimonio
stabilito nel Signore si conserva definitivo,
anche quando è diventato una sofferenza,
una crocifissione, perché di carattere scomodo
per incompatibilità, per malattia, per strumentalizzazione,