S. LUCIA (286-304)
(13 Dicembre)
Giovane siracusana si reca con la madre
Malta alla tomba della martire S. Agata,
per pregare per la guarigione. Lucia cade
addormentata. In sogno le appare la Vergine Agata:
“Lucia, sorella mia, non mi chiedere
quello che tu stessa ha i ottenuto con la fede.
Tua madre è guarita. Con la tua verginità
hai preparato una piacevolissima dimora
a Dio, glorificando la città di Siracusa,
come Cristo per mezzo mio la città di Catania.
Al risveglio Lucia è determinata,
rinunciando al amtrimonio a dedicare la vita.
Distribuisce la sua dote ai poveri.
Lo sposo, cui il padre prima di morire
l’ha promessa, ricorre al prefetto. Sono gli anni
della persecuzione e la giustizia è intransigente
con i cristiani. Ella viene accusata
di sperperare il patrimonio con i corruttori.
Rivendica un’anima “incorrotta e pura,
tempio dello Spirito Santo”. I suoi accusatori,
Poscosio, il prefetto, la fa rinchiudere in un lupanare,
perché lo Spirito Santo fugga dal suo corpo reso immondo.
Ecco il primo prodigio: una forza sovrumana rende
la vergine inamovibile. Né soldati ne buoi di un passo