11. GLI UOMINI SANTI ACCOMPAGNANO.

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“Dominum et vivificantem (1986), perché non c’è
conversione senza “la convinzione del peccato”.
Ecco che S. Pio, vivendo appieno il Vangelo per tutti e per sé,
veramente desiderava ogni giorno che, rivolgendo lo sguardo

ed il cuore al Padre come il Figliuol prodigo, ognuno
ammettesse: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti
a Te” (cfr. Lc 15,18). Lo stesso (Padre Pio), nel corso
della sua lunga e tormentata esistenza, oltre di

Nostro Signore essere stato “il rappresentante stampato
delle stigmate” (Paolo VI), è diventato anche l’immagine
speculare della Misericordia divina, non solo
nel confessionale, ma anche e soprattutto perdonando

e aiutando materialmente e spiritualmente i tanti che lo hanno perseguitato, calunniato, spiato, ricattato. In proposito è illuminante un’esperienza, vissuta da una presunta mistica austriaca, Maria Simma (1915), che sosteneva di essere visitata

dalle anime dei defunti: ebbene un’anima ha raccontato
di un uomo che era negli strati più profondi del Purgatorio, mentre l’altra di una donna era volata subito in Paradiso. L’uomo era un sacerdote sempre per la S. Messa di anticipo,

una persona eccezionale a parer suo, ma criticava la donna condotto aveva un’esistenza squallida. Ella, però, era morta sotto un treno per un banale incidente; nel momento in cui
si vide persa ebbe il tempo di dire al Signore, “E’ giusto, sì,

che tu mi prenda, così non potrò più offenderti”. Il desiderio struggente del Santo è che neppure una goccia del Sangue divino andasse perduta, che tutti i peccatori raggiungesse