RIFLESSIONI DI SAN PIO
Ha detto S. Pio: “Barbablù mi vorrebbe proprio
distruggere, ma viva sempre Gesù”. Il Signore ci
possa rendere felici in terra e beati in Cielo,
se al primo posto nella vita mettiamo Lui ed i
Suoi santi precetti, perché tutti siamo chiamati,
soprattutto attraverso il dolore, le pene spirituali
e corporali a restare nudi davanti a Dio ed Egli,
allora, può essere il nostro Tutto, rivestirci
con le Sue delicatezze . – con la Sua Luce,
così che tutto l’uomo interiore riceve
quel gaudio, che porta con sé la mistica
unione (Epist. III, p.195). Essa non è una
poesia, solamente o ricerca intima, è Egli
stesso che viene a noi e riveste la
nostra povertà così intensa, l’abiezione di
Maria (Epist. III. p. 566), che nel Magnificat, celebra
il Signore, che si è ricordato della sua povertà.
La comune vocazione alla mistica di tutti i
battezzati comincia qui, quando siamo invitati
a porci davanti a Lui, per dire con S. Pio: “Quanta
gioia, quanto mi rende allegro Gesù”.
Quanto è soave il Suo Spirito! Cibo mio, Gesù?
Ciò che più mi affligge sì che tanto Amore di
Gesù viene da me ripagato con così
tanta ingratitudine. Egli mi vuole sempre