11. GLI UOMINI SANTI ACCOMPAGNANO.

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venerazione a Maria caratterizza il suo impegno
personale, fondando insieme ad alcuni confratelli:
“La Milizia dell’Immacolata”, diffondendone al mondo
la devozione attraverso i mezzi della stampa, della radio,

impegnandosi per fronteggiare le sfide di un periodo storico
difficile, quelle sociali poste dall’industrializzazione.
dall’emergere di ideologie totalitarie, del materialismo,
dello sviluppo dei mass-media. Kolbe a Roma contrae

la tubercolosi, che l’accompagna tra alti e bassi, per il resto
della vita. Conosce l’italiano, molti scritti producendo.
Pur con un fisico indebolito parte come missionario,
nel 1930, alla volta dell’estremo oriente, poi ha proseguito

in Giappone, poi in India, rientrando in Polonia. Gli
eventi precipitano. La Polonia venne occupata dai nazisti
e Kolbe è arrestato dalle truppe tedesche insieme
ad altri 37 confratelli, prima liberato poi viene,

di nuovo, definitivamente arrestato dalla Gestapo.
Giunge ad Auschwitz nel 1941, dove viene immatricolato
con il numero 16670 e ai lavori umilianti addetto,
come il trasporto dei cadaveri. Più volte bastonato,

sempre si dimostra solidale con ogni compagno di prigionia.
È impiegato nei lavori pesanti di mietitura, quando
la fuga di uno dei prigionieri causa una rappresaglia
da parte dei soldati tedeschi, che selezionano

dieci persone per farle morire nel bunker della fame. La
famiglia che lo aspetta piange Francesco condannato, Kolbe
si offre di morire al suo posto. Nel bunker rinchiuso