11. GLI UOMINI SANTI ACCOMPAGNANO.

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che può proprio dire di un Santo, in questo caso di S. Chiara, “ella mi appartiene”, si è offerta come modello anche per me. Padre Angelico ha benedetto con la reliquia ogni stanza dei quattro reparti, ha fatto recitare il Santo Rosario per le corsie, come pure Padre Leonardo ha ottemperato il giorno precedente, osannando alla gloriosa S. Chiara e al serafico S. Francesco, perché continuino a pregare per noi. La stessa è stata portata dal Cappellano ospedaliero, al mattino, presso i bambini dell’Istituto Pie Operaie di S. Giuseppe, che si ispirano alla Santa, dove è stata accolta con grande giubilo. Le stesse suore hanno animato la S. Messa col canto, la sera alle 19.00, ed insieme a quelle di carità, operanti quivi, hanno dato una testimonianza solerte di preparazione e di accoglienza, rendendo l’ambiente preparato per le preghiere, che nel pomeriggio tra Vespri e Santo Rosario sono state dirette da Padre Lorenzo. Personalmente, nel mio cuore soffrivo per non sapere dove e come onorare la venuta della Santa tra noi a Foggia, evento eccezionale ed unico, non avendo preso a conoscenza il programma per motivo di impegni vari e per partecipare alla festività della Madonna di Fatima, quando un passaparola, una chiamata, mio marito mi avvisa, essendosi recato nell’Ospedale al mattino per un esame, che il reliquiario sta nella Cappella della Maternità. Felice, corro alle quattro pomeridiane, col mio scritto su S. Chiara, che leggo per lei nell’accoglienza della stessa dopo la visita nei reparti. E’ un inno, una poesia che parla della Sua storia, della vita, del messaggio, della missione di una fanciulla ricca, ma che si è fatta opera, missionaria, Apostola dell’Amore divino sulle orme di S. Francesco, entrambi innamorati del Vangelo. Padre Angelico celebra la S. Messa discorrendo, facendo parte l’assemblea di come questa donna forte, che aveva un avvenire nobile, abbia chiesto al Signore un segno per la vocazione e la Domenica delle Palme, seduta