45. DIARIO AD E-MAIL: LE LUCI DEL MATTINO AL DON.

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un riparo caldo. Indossò il cappotto e gli scarponi e con passo
pesante attraverso la neve si diresse alla rimessa. Spalancò l’ampia
porta e accese la luce. Ma gli uccelli non entravano.
«Un po’ di cibo li attirerà» pensò. Così si affrettò a tornare a casa
per le briciole di pane, che sparse sulla neve per fare un percorso
verso la rimessa. Ma gli uccelli ignoravano le briciole di pane e
continuavano a svolazzare sempre più intorpiditi nella tormenta.
L’uomo si mise ad agitare le braccia, ma quelli, spaventati, si
disperdevano in ogni direzione, invece di rifugiarsi nel deposito
caldo e illuminato.
«Mi vedono come una creatura strana e terrificante» si disse. «Li ho
solo terrorizzati di più. Come faccio a comunicare loro che possono
fidarsi di me?» Uno strano pensiero lo colpì: «Se solo potessi essere
un uccello io stesso per qualche minuto, forse potrei guidarli verso
la salvezza».
Proprio in quel momento le campane della Chiesa cominciarono a
suonare. Rimase in silenzio per un po’, ascoltando le campane.
Poi cadde in ginocchio nella neve.
«Adesso capisco», sussurrò. «Ora so perché dovevi farlo».
«In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.» (Vangelo
di Giovanni 1, 1; 14).
• Mi comprendi perfettamente. Devo tenere
chiusi i dolori nel cuore con
Maria. Ella non ci ha accusati
come figli di essere bugiardi, cattivi
farei un elenco delle persecuzioni
e cattiverie che mi fanno piangere
di notte e giorno, non so se posso
anche ieri ho pianto in Cappelletta
mi affido alla vita che mi viene
dal Tabernacolo, dall’Eucarestia