48. CARISSIMI.

Share on facebook
Share on twitter
Share on linkedin
Table of Contents

di cammino di Fede, spendendomi per la scrittura
innanzitutto: stampare libri, spenderli con lettere
ai Direttori, alla gente, per il “caro prossimo e
perché a tutti giungesse la Buona Novella
nell’esperienza quotidiana, perché impariamo
a testimoniare, ad Amare, ad offrirci col dono
della vita. Che ricchezza ogni giorno di Parola,
di meditazione travasi in me, da non riuscire a
contenerla, scrivo, scrivo fogli su fogli e vorrei
donare a tutti la Tua Parola e la Tua a tutti
Benedizione. Dimori col giusto (Pr. 3,33). “Egli
mette la sua anima nelle Tue Mani,
nessun tormento lo toccherà” (Sap. 3,1). La
sofferenza durante questa vita è una prova
(Sap. 3,5-6), il frutto si coglierà nell’aldilà
(Sap. 3,13-15). “Chi teme il Signore si troverà
bene alla fine, nel giorno della sua morte
sarà benedetto” (Sir. 1,11). Che felicità è
donare la poesia come educazione al sentimento,
come impegno sociale, come culturale evento
storico, traccia di sé, degli altri, dell’Altro:
è morire a sè, dare tutto se stessi, dedicarsi
all’opera intrapresa, nonostante sacrifici, dolori, affranti,
chiusure, incomprensioni, intolleranze, per amore del prossimo.

Alleluia. Amen.­­