15. A GESÙ UN OMAGGIO: INSEGNACI AD AMARE.

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incarnandosi, una presenza familiare. Il segno
che Cristo non è una teoria o un insieme
di regole è lo sguardo di cui è pieno il Vangelo:
la Sua storia, il Suo modo di trattare

l’umano, di entrare in rapporto con coloro
che trovava sulla Sua strada. Pensiamo
a Zaccheo e alla Maddalena: non ha chiesto
loro di cambiare, li ha abbracciati com’erano

nella loro umanità ferita, sanguinante, bisognosa
di tutto. Chi non desidererebbe di essere raggiunto
da un simile sguardo ora? Cristo è la presenza,
come la madre è indispensabile per un bambino.

Egli è vivo ora e sempre, continua nel mondo
dal giorno della Sua Resurrezione, rendendo
esperienza d’amore attraverso l’esistenza della
Chiesa, le persone, corpo misterioso, comunità

credente, santa, apostolica, cattolica. Il cammino
di fede è per tutti nell’umanità e nella divinità
del Signore, che invita tutti a seguirLo, donando
Verità, Pace, Grazia, segni alla mondiale persona.

Credere è meglio che non credere, sperare è meglio
che non sperare. L’uomo, creato ad immagine e somiglianza del Creatore, non è solo, ma capace
di ragione, di volontà, guardando l’Universo

e la sua bellezza, formandosi, nel profondo
meditando, comprende la storia del suo mistero
e si affida completamente all’ascolto della Voce