di Gesù, della tentazione del deserto, del Ministero
in Galilea, dei viaggi con gli apostoli, con il ritorno
fino all’ultima salita, verso Gerusalemme per la
passione e la Resurrezione, già è andato altre volte qua
prima della Pasqua. La verità storica e la portata
teologica è l’evoluzione a grandi linee sottolineata:
Gesù all’inizio è ricevuto dalle folle con simpatia,
poi il suo messianesimo umile e spirituale l’attesa
delude e l’entusiasmo si raffredda. Egli si allontana
dalla Galilea per formare il piccolo gruppo dei discepoli
fedeli: tutto si orienta verso Gerusalemme, dove si
consuma sempre in seguito ad una opposizione viva
il dramma della passione, coronato dalla risposta
vittoriosa di Dio: la Resurrezione. È, quindi, il paradosso
di Gesù, incompreso e respinto dagli uomini, ma
inviato ed esaltato da Dio: perdona i peccati, il Suo
potere prova e la missione con miracoli ed esorcismi.
Tante le opposizioni: lo scandalo delle folle, ostilità
dei capi giudei, l’incomprensione perfino dei
discepoli che lo conducono all’ignominia della
Croce. Era necessario che il Cristo soffrisse per redimere
gli uomini, Egli stesso ha proclamato questa via di umiltà e
di sofferenza per sé e per i suoi. Della Pasqua il trionfo
ci fa innalzare canti e lodi di Gloria al Salvatore, vero Dio,
vero uomo venuto, nato, vissuto, storicamente per noi
per Amore a donare la Sua vita per la salvezza di tutti.